Phaeded wrote:Huck,
I don't think we can expect too much
directly between Cosimo and a provincial notary, Giusti, before the latter assumed a higher profile; the Medici have rightfully been described as a political party that had many supporters. You've previously already pointed out one of these in connection with Giusti:
viewtopic.php?f=11&t=904
we find [Giusti] in Anghiari as the cancelliere of Giovanni Pagolo di Morelli (this seems to be the same, who with a short note about naibi and children wrote playing card history in his "Ricordi"). The literary activity of Morelli might have inspired the younger Giusto Giusto, cause in this year 1437 (precisely April 1437, a few days before he married for the second time in May) he started to record his diaries.
Morelli was from the Medici "homeland" of the Mugello and was most definitely a partisan of Cosimo's. As you note above he is in Anghiari before the battle there in 1437 when Giusti begins his own diary; Giusti himself could have hardly been neutral in a batlle in his backyard and indeed plays an active blocking role of a mountain pass during Piccinino's retreat after the battle. Both Giusti and Morelli quickly ascend within the hierarchy of the "party" after the victory at Anghiari -
Morelli becoming Florence's standard-bearer of Justice the very next year, in 1441; Giusti a slew of
contado posts.
Giusti's link to Cosimo (or his brother Lorenzo) need not have been direct to establish whose side Giusti was on before 1440. And given the direct link to such a highly placed official within the Medici party, Morelli, I still think my hypothesis that it was the Medici who pioneered the tarot to celebrate Anghiari makes perfect sense, with the provincial minion (Giusti) aping that effort (you've already suggested Giusti copied Morelli's practicce of writing a
ricordi).
Phaeded
Morelli ...
http://cds.library.brown.edu/projects/t ... IT+MORELLI
... took part in elections variously, 7 times his name is noted between 1430-36.
For 1437 he is noted by treccani.it for a high commission in Anghiari, when young Giusto became cancellieri below him (possibly the commission was only for one year ?).
Giusto got a similar commission for the location Monterchi, which became possession of Tuscany in 1440, after the battle of Anghiari (12 of July 1440). Monterchi is close to Anghiari (maybe 10 km) and Giusto became the first Florentine official there. Monterchi blocks the long road between Citta di Castello and Arezzo (c. 40 km) and is, though rather small, the major location for this road. Very close to Monterchi is the location Cisterna, but somehow there is no direct road, likely cause it#s not possible cause of natural conditions.
Treccani.it and its biography of Giusto frequently returns to this Monterchi and the close court of Pantaneto, which somehow belongs to Malatesta, but was once also property of the Tarlati family, from which Giusto and his condottieri took once Monterchi.
Spesso la sua partecipazione agli eventi militari si spinse ben oltre la semplice presenza come "cancelliere del soldo". Il 28 maggio 1440, con alcuni degli uomini della compagnia di Agnolo Taglia, il G. cavalcava verso Montagutello e i territori di madonna Anfrosina da Montedoglio, vedova di Carlo Tarlati da Pietramala e alleata dei Milanesi contro Firenze, facendo razzia di bestiame. Tra la fine d'agosto e l'ottobre 1441 prendeva parte alla spedizione organizzata da Agnolo Taglia e dal cognato di questo Alberigo Brancaleoni per strappare a Guidantonio da Montefeltro alcuni castelletti del Montefeltro un tempo appartenuti ai Brancaleoni e che, a seguito dell'accordo di pace tra Sigismondo Malatesta e Guidantonio, il Taglia fu costretto a restituire, cedendo al contempo anche la piccolissima signoria che aveva iniziato a costituire con l'appoggio del Malatesta tra Romagna e Toscana acquistando nel novembre 1439 da Laudadeo da Sarsina, al costo di 4000 ducati veneziani, Castel d'Elci, Senatello e la Faggiola, per intermediazione e per atto rogato dallo stesso Giusti.
I frequenti rapporti intrattenuti come procuratore di conestabili con i principali cittadini fiorentini, e specialmente con Cosimo de' Medici, avevano permesso al G. di costruire un legame di familiarità e fiducia con gli uomini del regime mediceo, che gli valse importanti incarichi, sia informali sia ufficiali. Il 19 ag. 1442, alla notizia del passaggio da Città di Castello di Francesco Piccinino, il vicario di Anghiari lo inviò con 20 fanti anghiaresi alla guardia di Monterchi, che insieme con Valialle e Montagutello era stata sottratta dai Fiorentini a madonna Anfrosina da Montedoglio all'indomani della battaglia di Anghiari (29 giugno 1440). Di lì a poco, il 21 febbr. 1443, la Signoria lo elesse primo vicario fiorentino di Monterchi.
...
La familiarità tra il G. e il Malatesta datava almeno dal tardo 1439, quando aveva iniziato a negoziare con lui la condotta di Agnolo Taglia e quando Sigismondo aveva favorito la creazione della piccola signoria del conestabile. Nel settembre del 1440, andando a visitare Agnolo che si trovava in campo presso Forlì, il G. aveva portato in regalo al signore di Rimini un paio di naibi a trionfi, che aveva fatto dipingere apposta a Firenze con le insegne del Malatesta. Il 30 giugno dell'anno successivo il Malatesta gli aveva a sua volta donato la possessione di Pantaneto, posta tra Anghiari e Citerna; e più volte, nell'ottobre del 1441, nel giugno del 1442 e nel luglio del 1457, gli aveva offerto di entrare al suo servizio come cancelliere deputato sopra le genti d'arme. Nel giugno del 1457, sentendosi il Malatesta minacciato dalle forze di Jacopo Piccinino, aveva chiesto e ottenuto che il G. gli procurasse alcuni conestabili, e a più riprese, tra la seconda metà del 1457 e gli inizi dell'anno successivo, gli aveva dato incarico di cercare di ottenere aiuti a Firenze, sia informalmente presso Cosimo de' Medici, sia ufficialmente, come suo inviato presso la Signoria.
Tra ottobre e novembre 1463 il G. venne incaricato dalla Signoria e da Cosimo di trattare per il Comune di Firenze l'acquisto di Citerna, situata tra Anghiari e Monterchi e facente parte dei territori del Malatesta, che più volte ne aveva offerto l'acquisto a Firenze, anche tramite il Giusti. Nel novembre 1463 il Malatesta si trovava in guerra col papa e Citerna, come gli altri territori del suo Stato, stava per cadere in mani pontificie. Il G., con gli ampi poteri discrezionali concessigli dalla Signoria, cercò di negoziarne la dedizione a Firenze dietro pagamento di un'ingente somma al Malatesta e al suo capitano residente nella rocca del piccolo Comune. Lo scarso entusiasmo nei confronti del dominio fiorentino da parte di alcuni eminenti membri della comunità locale e l'intenzione di Sigismondo di riservarsi fino all'ultimo la cessione di Citerna al papa per poter avere più ampio margine di trattativa sul versante romagnolo fecero sì che nonostante gli intensi sforzi di mediazione del G. la dedizione non andasse in porto.
I wrote about the Tarlati earlier in the Arezzo thread (Phaeded participated)...
viewtopic.php?f=11&t=901&p=13149&hilit=tarlati#p13149
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... reading through this older material and looking at these dice in the heraldry of the Tarlati bishop in Arezzo, I remember, that Hübsch (he noted very early early playing cards in Bohemia since 1340) and others noted, that the returning soldiers of emperor Henry VII in Bohemia were very fond of dice-playing and started excessive gambling sessions in Bohemia ... in early 14th century.
Card playing (according Hübsch) was interpreted by Charles, later emperor (since 1446), as a game of skill, not of luck. Charles seems to have been interested to stop the gambling habits of his knights. And he seems to have used cards for it.
Franco had a lot of early card playing documents findings in Arezzo. He interpreted, that these documents were dependent of imports from Florence. But Florence had card prohibition in 1377. And Florence was often hostile to Arezzo, till Arezzo was taken in 1384.