Game of Triumphs in Rome, 1460s
Posted: 21 Oct 2011, 18:19
The game of triumphs seems to have been very popular in Rome from the early 1460s. The research of Arnold Esch shows that Romans imported it by 1474 already, but his more recent 2007 Economia, cultura materiale ed arte nella Roma del Rinascimento: studi sui registri doganali romani 1445-1485 pushes its arrival back more than a decade. He mentions the trionfi cards imported into Rome by Florentine mercers and recorded in the customs registers. One 1464 entry even mentions a huge number, “para 309” – 309 packs! Like Marchione Burdochio of Bologna, these mercers dealt primarily in fabrics, but their customs lists show they had other stuff as well. And Florence seems to have been a factory of triumph cards.
A big importer was Pierozzo di Ser Francesco (also written Pierozo once). The book is only "snippet view" which is why some quotes are unfinished.
Pp. 50-51 – "E carte da gioco. Nei registri doganali romani del resto non si chiamano mai “naibi” o “tarocchi”, ma sempre solo “carte da giocare” e “trionfi”; sono trattate come due cose diverse (quindi divise nella stessa fornitura, per esempio “para 30 di triunfe et dozine 4 di carte da giochare”), contate in “dozine” o “para”, e portate sopratutto da fiorentini e da nordici. Un fornitore regolare di carte da gioco è il fiorentino Pierozzo di Ser Francesco: "dozine 3 de triunfi dozenali et dozine 1 de charte da giochare", valore stimato quasi 4 duc.: "dozine 4 de triunfi senza oro", valore stimato quasi 6 duc.: "16 para triunphi, 5 bol.", valore dunque 1,4 duc.: "para 48 de triomphi, " circa 5,5 duc. di valore stimato." (Dogana, Reg. 50 (1463), ff. 36v e 82v)
He sold books as well in the 1450s – “E anche libri: Capponi & Spini sdoganano 6 “libri de gramatica”, Pierozo di Ser Francesco sdogana il 17 maggio 1458 un Cicerone: “uno libro de Tulio de offitiis”, valore di stima di 2 e ¾ duc.”
P. 128 mentions him in the 1470s as well.
”Spesso si menzionato alla dogana di terra, negli anni ’70, anche Pierozzo di Ser Francesco – più tardi sotto la ragione sociale Redi [Heredi] di Pierozzo (“raso, damaschino, tafata”, molto “oro filato”, accanto ai soliti panni fiorentini), abbastanza regolarmente Ardito Arditi (talvolta con offerte originali: carte da gioco, merce fiamminga, “argento de Colonia”… “
(Ardito Arditi was a similar kind of mercer: “I registry offrono altresi l’opportunità di valutare l’attività commercial di altri mercanti che avevano interessi a Roma: è il caso di Ardito Arditi, che, fino al 1478, regolarmente tre-quattro volte al mese sdogana la merce più varia come berrette ferraresi, montoni, cincture, calzari, carte da gioco, cappelli, filo;…”
(AA.VV., Istituto nazionale di studi romani (Italie): Forestieri e stranieri nelle città basso-medievali (Salimbeni, 1988), p. 37.))
P. 64 has an entry from 1464 from another importer (I can’t see any more of that page yet…)
“...fino al 1464, nei registri doganali viene menzionato ancora con ogni ben di Dio: “merce minute di Milano”, tele di Costanza, stamigna francese, bonette, triunfi (“para 309”, “para 24”) ed altre carte da giocare, cimbali, “20 pugnalli indorati”, 2.130 pugnali."
A big importer was Pierozzo di Ser Francesco (also written Pierozo once). The book is only "snippet view" which is why some quotes are unfinished.
Pp. 50-51 – "E carte da gioco. Nei registri doganali romani del resto non si chiamano mai “naibi” o “tarocchi”, ma sempre solo “carte da giocare” e “trionfi”; sono trattate come due cose diverse (quindi divise nella stessa fornitura, per esempio “para 30 di triunfe et dozine 4 di carte da giochare”), contate in “dozine” o “para”, e portate sopratutto da fiorentini e da nordici. Un fornitore regolare di carte da gioco è il fiorentino Pierozzo di Ser Francesco: "dozine 3 de triunfi dozenali et dozine 1 de charte da giochare", valore stimato quasi 4 duc.: "dozine 4 de triunfi senza oro", valore stimato quasi 6 duc.: "16 para triunphi, 5 bol.", valore dunque 1,4 duc.: "para 48 de triomphi, " circa 5,5 duc. di valore stimato." (Dogana, Reg. 50 (1463), ff. 36v e 82v)
He sold books as well in the 1450s – “E anche libri: Capponi & Spini sdoganano 6 “libri de gramatica”, Pierozo di Ser Francesco sdogana il 17 maggio 1458 un Cicerone: “uno libro de Tulio de offitiis”, valore di stima di 2 e ¾ duc.”
P. 128 mentions him in the 1470s as well.
”Spesso si menzionato alla dogana di terra, negli anni ’70, anche Pierozzo di Ser Francesco – più tardi sotto la ragione sociale Redi [Heredi] di Pierozzo (“raso, damaschino, tafata”, molto “oro filato”, accanto ai soliti panni fiorentini), abbastanza regolarmente Ardito Arditi (talvolta con offerte originali: carte da gioco, merce fiamminga, “argento de Colonia”… “
(Ardito Arditi was a similar kind of mercer: “I registry offrono altresi l’opportunità di valutare l’attività commercial di altri mercanti che avevano interessi a Roma: è il caso di Ardito Arditi, che, fino al 1478, regolarmente tre-quattro volte al mese sdogana la merce più varia come berrette ferraresi, montoni, cincture, calzari, carte da gioco, cappelli, filo;…”
(AA.VV., Istituto nazionale di studi romani (Italie): Forestieri e stranieri nelle città basso-medievali (Salimbeni, 1988), p. 37.))
P. 64 has an entry from 1464 from another importer (I can’t see any more of that page yet…)
“...fino al 1464, nei registri doganali viene menzionato ancora con ogni ben di Dio: “merce minute di Milano”, tele di Costanza, stamigna francese, bonette, triunfi (“para 309”, “para 24”) ed altre carte da giocare, cimbali, “20 pugnalli indorati”, 2.130 pugnali."