Filippo di Marco di Simone

1
Filippo di Marco was noted to paint expensive Triumph cards, earliest note from 1453 -

http://trionfi.com/etx-filippo-di-marco

I thought to google some of these cardmakers that Franco discovered or uncovered more about, and it turns out that our Filippo has some colour to his personality -
Image


This was all I could reconstruct from the Google snippets. In particular it would be interesting to see the notes, to see the date of this denunciation.

Re: Filippo di Marco di Simone

2
Forbidden Friendships: Homosexuality and Male Culture in Renaissance Florence
Michael Rocke
Oxford University Press, 05.03.1998 - 384 Seiten
https://books.google.de/books?id=12HnBw ... i"&f=false

.... notes Giovanni di Maringo Maringhi

Here is a list of appearances of "Filippo di Marco" at tarothistory.com ... the results at the local search engine don't work very very well for words which appear very often.
https://www.google.com/search?q=site:fo ... =928&dpr=1

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Giovanni di Domenico, father of the artist Botticini, had been once of importence.
https://core.ac.uk/download/pdf/79617093.pdf
A eccezione di Miklos Boskovits, il quale ipotizzò che l'esecutore di alcune opere potesse
essere un artista della generazione precedente a Francesco (proponendo il nome del padre,
Giovanni di Domenico, dato che lo stile esprimeva un gusto più antico), ancora oggi molte
delle opere attribuite al Botticini risentono degli studi del Fahy e del Bellosi9
translated ....
With the exception of Miklos Boskovits, who assumed that the performer of some works could
be an artist of the generation preceding Francesco (proposing the name of his father,
Giovanni di Domenico, given that the style expressed an older taste), still today many
the works attributed to Botticini are influenced by the studies of Fahy and Bellosi9
from page 5 ...
Mentre il nonno di Francesco era uno «scardassatore», cioè un cardatore di lane, suo padre
era un naibaio, ovvero un pittore di carte da gioco. Sebbene l'attività del padre non fosse di
alta levatura artistica, è possibile che Francesco sia entrato in contatto con l'arte del
dipingere proprio grazie alla professione paterna. Il naibaio era una sorta di artigiano
specializzato, il cui lavoro consisteva nel dare colore alle stampe xilografiche che
delineavano il disegno della carta. In un documento inerente le portate dei cittadini nel
1458, riportato sempre dalla Venturini11, sappiamo che il padre del Botticini, aveva una
bottega, presa in affitto da Guido di Francesco Baldovinetti, in Borgo Santi Apostolo, nel
popolo di Santo Stefano.
translated ...
While Francesco's grandfather was a «scardassatore», that is a carder of wool, his father
was a naibaio, or a painter of playing cards
. Although his father's business was not of
high artistic stature, it is possible that Francesco came into contact with the art of
paint thanks to his father's profession. The naibaio was a kind of craftsman
specialized, whose job was to give color to woodblock prints that
outlined the design of the card. In a document concerning the flow of citizens in the
1458, also reported by Venturini11, we know that Botticini's father had a
workshop, rented by Guido di Francesco Baldovinetti, in Borgo Santi Apostolo, in the
people of Santo Stefano.
* Lisa Venturini, Francesco Botticini, Firenze, EDIFIR, 1994

https://books.google.de/books?redir_esc ... omenico%22

https://books.google.de/books?redir_esc ... arte+gioco

https://books.google.de/books?redir_esc ... me&q=naibi

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Ah, I missed this ... MikeH already researched this

viewtopic.php?p=15082

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https://www.piccoligrandimusei.it/wp-co ... V3_imp.pdf
Francesco di Giovanni nacque a Firenze da una famiglia di pittori solo più tardi cognominata Botticini.
Suo padre, Giovanni di Domenico, era un pittore di
carte da gioco (naibaio) ed anche suo figlio Raffaello
continuò la professione paterna.
La sua formazione
artistica si svolse a contatto con le botteghe di pittura
di borgo Santi Apostoli a Firenze, dove probabilmente frequentò Alessio Baldovinetti. Al 22 ottobre del
1459 risale il suo ingresso nella bottega di Neri di Bicci, col patto che vi sarebbe rimasto per un anno, ma
ne fuggì invece circa nove mesi dopo. Mantenne comunque buoni rapporti con il suo maestro e all’età di
23 anni, nel 1469, stimò la tavola che Neri aveva dipinto per il monastero di Santa Maria a Candeli, al
canto di Monteloro.
This seems to state, that Giovanni di Domenico had a son Raffaello (a brother of Botticini), who proceeded with the playing card business..
Huck
http://trionfi.com